Settimo, bollette pazze: "stangata" per il Comune
E' di 1 milione e 700 mila euro l’aumento registrato dalle ultime bollette ricevute dal Municipio per illuminazion
Bollette pazze, "stangata" per il Comune.
Bollette pazze
Il caro energia spaventa sempre di più. Il quadro della situazione è più che mai preoccupante alla luce dell’aumento incontrollato dei costi dell’energia elettrica e del gas.
Una preoccupazione che da tempo investe le famiglie, gli operatori commerciali, le imprese e – sì – anche le pubbliche amministrazioni. Anche queste ultime, esattamente come i “privati”, stanno iniziando a fare i conti con un quadro della situazione che si fa sempre più nero e cercare “strategie” che possano incidere il meno possibile sui già fragili bilanci comunali.
Lo stesso vale per Settimo e in Municipio lo sanno benissimo. Un’azione avviata già nei mesi scorsi quando si è deciso di staccare gli impianti di condizionamento dell’aria nel palazzo di piazza della Libertà per cercare di arginare il più possibile i consumi e quindi i costi, e che proseguirà per l’autunno e per l’inverno. Qualcosa, nei giorni scorsi, ha accennato l’assessore al bilancio Luca Rivoira nel corso del Consiglio comunale. «Stiamo vivendo un caro utenze – ha esordito – e un aumento dell’inflazione che è di matrice esterna, dovuta a fattori economici che stanno colpendo tutti i paesi europei: una variabile che come paese Italia possiamo controllare fino a un certo punto e che subiamo in maniera importante. Anche per questo spero che il prossimo governo possa avere un occhio di riguarda verso gli enti locali, soprattutto per quelli che sono i costi di gestione delle utenze e dei costi che i cittadini stanno affrontando». Perché, è noto a tutti, i bilanci degli enti pubblici non navigano in buone acque e un aumento incontrollato delle uscite rischia di mettere seriamente in ginocchio tante amministrazioni, grandi o piccole che siano, indistintamente. Così, come ha confermato Rivoira, «aumentano i costi per l’intera città di Settimo, il comune stesso è soggetto ad aumenti importanti. Pensiamo soltanto, adesso che sono ripartite le scuole, ai costi di illuminazione e a quelli che avremo per riscaldare quelle strutture e quanto quei costi incideranno su tutta la città. Ovviamente stiamo mettendo in campo alcune strategie per ridurre questi costi e speriamo, anche alla luce del raggiungimento del 90% di stock di gas all’interno dei depositi nazionali, di riuscire a ridurre i costi».
Rincari per circa 1,7 milioni
Ma, nonostante le buone intenzioni, sono purtroppo i numeri a parlare e restituiscono una fotografia davvero allarmante. Allo stato attuale della situazione la stima dei maggiori costi che l’Amministrazione deve sostenere per il fabbisogno energetico degli edifici pubblici ammonta a più di un milione e mezzo di euro. Una cifra che non solo preoccupa in vista degli attesi prossimi rincari incontrollati ma che obbliga a capire da quali altri capitoli di spesa del bilancio riuscire a recuperare risorse per pagare, letteralmente, le bollette.
A impattare maggiormente sui conti sono evidentemente i costi relativi all’illuminazione pubblica e al riscaldamento degli edifici pubblici, tra cui – in particolare – le scuole del territorio che hanno fatto registrare, secondo le stime, circa +650mila euro. Ma non scherza neanche la “luce” dei lampioni e degli edifici che ha fatto lievitare i costi di 600mila euro, così come anche i costi di gestione dei luoghi della cultura fanno alzare di circa 200mila euro le bollette per Fondazione ECM la Biblioteca, l’Ecomuseo, il Teatro Garybaldi e la Suoneria.
«E’ necessario un intervento degli enti superiori» dicono dalla maggioranza e dalla Giunta, consci che il Comune da solo può far poco per il futuro.
«Dati allarmanti»
«I dati sono allarmanti – riconosce l’assessore Rivoira –. Ci troviamo in una posizione estremamente complicata. Aumenti così vertiginosi possono sconvolgere il bilancio del Comune come quello di una famiglia. Ed esattamente come le famiglie dovremo necessariamente ridurre i nostri costi cercando di fare economia. Metteremo naturalmente in campo tutte le misure possibili per contenere i consumi di energia e di calore. Ma i maggiori costi avranno ugualmente un impatto sulla capacità di spesa del Comune. La nostra priorità è continuare a garantire i servizi con un'attenzione particolare soprattutto delle fasce più fragili. Rischiamo però che la fascia dei “fragili” cresca oltremisura. Purtroppo, ed è una magra consolazione, è un problema condiviso da tutti gli enti locali. Per questo è assolutamente necessario un intervento da parte degli enti superiori, anche se mi rendo conto di come sia difficile, a qualunque livello amministrativo, affrontare una crisi di portata globale».