La città piange il suo alpino
Marino Cecchini, 90 anni, si è spento lo scorso 31 luglio.
Un animo allegro, gioviale e con la battuta sempre pronta. È così che gli Alpini di Settimo ricordano e salutano uno dei loro soci, Marino Cecchini, 90 anni, che «ha posato lo zaino a terra» lo scorso 31 luglio, gettando nel dolore e nello sconforto l'intera sezione, colpita dall'ennesimo lutto nel giro di pochi mesi.
La città piange il suo alpino
Un animo allegro, gioviale e con la battuta sempre pronta. È così che gli Alpini di Settimo ricordano e salutano uno dei loro soci, Marino Cecchini, 90 anni, che «ha posato lo zaino a terra» lo scorso 31 luglio, gettando nel dolore e nello sconforto l'intera sezione, colpita dall'ennesimo lutto nel giro di pochi mesi. Ad annunciare la scomparsa di Cecchini, stroncato da una malattia che non gli ha lasciato scampo, la sorella con cui viveva, Fernanda, Maria, la seconda sorella, il nipote Patrizio con Emanuela ed Andrea. Cecchini, una delle penne nere del nostro territorio, è nato nel 1931 in un paesino in provincia di Massa Carrara e dopo essersi trasferito in Piemonte, in cerca di fortuna, ha lavorato fino alla pensione come operaio della Fiat.
I ricordi
«Per me è stata una figura importantissima e una sorta di secondo papà. Facendo i turni, quando riusciva, mi accompagnava a scuola o anche solo a giocare. Era sempre presente sia per me che per mia mamma, che lo considerava un secondo figlio. Uno di quelli a cui vanno fatte mille raccomandazioni», racconta il nipote, ricordando, con un velo di commozione, quello zio generoso e altruista che si sentiva «un settimese a tutti gli effetti, nonostante la sua origine toscana». Contraddistinto da una grande passione per le bocce, fin da giovane, oltre al lavoro, Marino non ha mai fatto mancare il suo impegno tra le fila degli Alpini, associazione a cui si era iscritto quando era solo un ragazzo in erba. «È stato sempre un assiduo frequentatore. Solo negli ultimi tempi, a causa di alcuni problemi di salute e della nota pandemia, è stato costretto ad una serie di battute d'arresto che gli hanno impedito di frequentare il gruppo come avrebbe voluto», ha raccontato il capogruppo degli Alpini, Mario Iannone, che ricorda il socio Cecchini per la sua dedizione e l'impegno profuso tra le penne nere cittadine per tutti questi anni, soprattutto in quelle grandi occasioni che hanno segnato e animato la vita associativa. «È stato una colonna del nostro gruppo», sottolinea Iannone, spiegando come Cecchini abbia sempre «condiviso e appoggiato tutte le nostre scelte», compresa quella che, ultimamente, ha interessato «il risanamento della nostra sede». «Con lui – conclude Iannone -, viene a mancare un alpino dal cuore grande e generoso».