Il parco La Mandria riapre in parte, ma i danni sono davvero ingenti
Giovedì mattina, i sindaci del territorio hanno incontrato il presidente dell’Ente.
Il parco La Mandria riapre in parte, ma i danni sono davvero ingenti.
Parco La Mandria
La grandinata e il forte vento della tarda serata di giovedì 30 giugno ha devastato anche il parco regionale della Mandria.
La riapertura
A distanza di nove giorni, sabato 9 luglio il parco ha riaperto i battenti grazie al lavoro di tecnici, operai e guardiaparco.
Una riapertura parziale del più importante polmone verde dell’area metropolitana torinese.
Giovedì mattina, i sindaci del territorio hanno incontrato il presidente dell’Ente parco, Luigi Chiappero, e la direttrice del parco, Stefania Grella, per fare il punto della situazione.
La situazione
«Sono stati riaperti 12 km di percorsi mediante i quali collegheremo le Cascine Prato Pascolo, Vittoria, Brero e il Borgo Castello con il Ciabot degli animali. Tutte queste strutture saranno aperte e funzionanti con ristori, noleggio bici e attività per le famiglie. Anche la Cascina Oslera sarà aperta con la sua grossa area verde, ma purtroppo senza poter ancora arrivare ai laghi. Ma chiediamo l’aiuto di tutti. Bisogna rispettare i divieti che abbiamo dovuto mettere. Altrimenti saremo costretti a richiuderlo», spiega Grella.
In questi giorni, diverse squadre sono a lavoro, dirette dal settore ambiente dell'Ente, per spostare i tronchi degli alberi caduti.
«Il legname, fatto a pezzi, verrà accantonato e successivamente messo in vendita tramite bandi pubblici, per finanziare le spese eccezionali di questo periodo. Con il cestello da 40 metri stiamo intervenendo per potare le parti "ferite" sugli alberi più alti. Ma i tempi saranno lunghi», spiega ancora Grella, che ricorda come la quercia vicino a cascina Romitaggio, sia sopravvissuta al maltempo.
Nel frattempo, i sindaci hanno deciso di scrivere una lettera alla Regione per chiedere un aiuto: «Chiediamo lo stato di emergenza. Dal vivo la devastazione è ancora più impressionante. Mezz’ora di maltempo hanno cancellato un viale storico, abbattuto 90 querce tra le più antiche d’Italia e devastato un patrimonio arboreo secolare. Ora servono uomini, mezzi e fondi per provare a ridare ai fruitori un parco, consapevoli che non sarà mai più come prima. E c’è da affrontare il tema dei canali irrigui, da pulire e da mettere in sicurezza, soprattutto in vista dell’inverno. E i danni, compresi quelli al patrimonio arboreo in ogni cittadina», spiega Fabio Giulivi.
I primi a tornare a correre e camminare sono stati «quelli del sabato all'alba», alle 6.25 a Cascina Brero. In primis Chiappero e Grella, per una corsa guidata a cura dell'associazione I Corridoi, che in questi giorni ha dato una mano nella pulizia del parco.