I commercianti di Castiglione dicono "no" alla guerra
I negozi del paese hanno affisso un cartello con la scritta "Stop war"
I commercianti di Castiglione dicono "no" alla guerra.
No alla guerra
Tra le tante iniziative che in questi giorni si stanno svolgendo in tutta Italia e non solo per chiedere la pace, dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, c'è anche quella che hanno lanciato, tutti assieme, i commercianti di Castiglione.
Il messaggio
Dalla giornata di ieri, martedì 1 marzo 2022, infatti, sulle vetrine dei negozi castiglionesi è stato affisso un cartello con la scritta "Stop War, i commercianti di Castiglione dicono no alla guerra".
Raccolta di generi per l'Ucraina
Intanto, in queste ore, l'Amministrazione comunale castiglionese, in collaborazione con l'Ana e le associazioni di volontariato operative sul territorio, sta organizzando una raccolta di generi da inviare proprio in Ucraina. Si stanno definendo proprio le tipologie di generi da raccogliere. L'elenco verrà reso noto nelle prossime ore.
La raccolta verrà effettuata nella giornata di sabato, dalle 9 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17, nel cortile interno del palazzo municipale.
Il messaggio del sindaco: "Disponibili ad ospitare"
Ecco il messaggio lanciato dal sindaco Loris Lovera:
"Anche l’amministrazione comunale di Castiglione Torinese vede con preoccupazione l'evoluzione della crisi ucraina: riteniamo questa guerra di aggressione un crimine nei confronti del popolo ucraino e del rispetto dei patti e diritti internazionali. Cogliamo certamente le vaste ripercussioni politiche ed economiche di questa guerra, e per la nostra parte le affronteremo. In questo momento ci preoccupano tuttavia soprattutto le immediate conseguenze umanitarie, e ci rendiamo quindi disponibili sin d'ora a collaborare con gli organi superiori ed i comuni limitrofi ad ospitare le persone rifugiate che dovessero cercare asilo nel nostro paese. Esse, come già troppi altri in passato, scappano da una guerra ingiusta, inqualificabile e frutto di manie di persecuzione e grandezza, le stesse motivazioni che un secolo fa hanno portato ad uno dei periodi più bui della storia europea. La storia dovrebbe insegnare a non ripetere gli stessi errori: trasmettere questo insegnamento con tutta la forza possibile è dovere civile di tutti noi".