L’idea di Francesco Di Ciommo per il futuro dell’automotive
Il presidente e CEO di Ford Authos fautore di un progetto che guarda ai giovani
Valorizzare i giovani del territorio per rilanciare l’automotive. È uno degli obiettivi del presidente e CEO, Francesco Di Ciommo, fautore di un progetto che coinvolge Ford Italia e l’istituto superiore “IPSIA Dalmazio Birago” di Torino e finalizzato alla formazione dei meccanici del domani.
Un mestiere in grossa crisi. Secondo ricerche di settore, la “Generazione Z”, cioè i nati tra il 1997 e il 2012, lo disdegna perché pericoloso, poco attraente, nel quale ci si sporca troppo e si guadagna poco. Per alcuni, addirittura, è un’occupazione di cui vergognarsi. Una domanda così bassa che però si scontra con un’offerta di segno opposto. Perché sono sempre più le case automobilistiche che hanno bisogno di questo tipo di figure. Ma non si trovano. Che fare, dunque?
Qui entra in gioco Di Ciommo e la sua idea. Ma soprattutto la sua filosofia, fondata sul capitale umano come punto di partenza per ogni processo produttivo. Soprattutto i più giovani che, indipendentemente dal ceto sociale o dalla provenienza geografica, devono avere un’opportunità per dimostrare il loro valore. Con la convinzione che attraverso i più meritevoli si possa creare benessere per il settore. Perché le quattro ruote continuano a essere la soluzione di mobilità preferita dalle persone. Soprattutto in tempo di pandemia, perché sinonimo di maggior sicurezza. E le auto avranno sempre bisogno di manutenzione anche nell’era elettrica.
Gli ottimi rapporti del numero uno sia con Ford, consolidati in questi anni da idee di successo come lo “Smart Lab“, che con il “Birago” hanno così permesso la nascita di un progetto formativo destinato a fare scuola.
Periodicamente, nelle officine del dealer, grazie all’alternanza scuola/lavoro, saranno inseriti gli allievi più meritevoli per un periodo di stage curriculare o di apprendistato duale di primo livello. I ragazzi matureranno così esperienza e mostreranno le loro qualità in previsione di un domani professionale. Nel quale potranno crescere in virtù anche delle quattrocento ore di formazionedi una academy interna specializzata .
Quella con il “Birago” è una collaborazione all’insegna di tre valori della filosofia Authos – ascolto, inclusione e sostegno – che sono anche la bussola dell’istituto, situato alla periferia di Torino. Nato nel 1924 con la volontà di creare giovani meccanici specializzati, oggi il “Birago” annovera 587 studenti, 31 classi e 115 insegnanti equamente ripartiti tra donne e uomini. Un ambiente multiculturale (40% di immigrazione) che vuole combattere l’abbandono degli studi e introdurre i ragazzi nel mondo del lavoro.
Dal 17 gennaio di quest’anno tre suoi studenti – Nicolae Buliga, Valerio Cretaio e Ilies Annouini – hanno iniziato uno stage presso l’officina di Moncalieri, che si concluderà il 19 febbraio.
Al momento sono affiancati a due meccanici senior ed eseguono interventi di manutenzione sui veicoli. Ottimo il loro ambientamento e i rapporti col team, che definiscono cordiale e affidabile. A colpirli, in particolare, l’atmosfera. Non si aspettavano di lavorare sui motori fin da subito all’interno di uno spazio così imponente.
I tre vivono questa esperienza con la speranza di ripercorrere le orme di un loro collega, Umberto. All’indomani della maturità è passato dai banchi del “Birago” alla manutenzione dei veicoli, dove ogni giorno dà forma alla sua passione per i motori accompagnato dal suo inesauribile entusiasmo.