I beni raccolti in esubero per la popolazione afghana donati ad altri progetti umanitari
L'iniziativa avviata da Fondazione Comunità Solidale e associazione Casa dei Popoli in collaborazione con il Comune di Settimo.
I beni raccolti in esubero per la popolazione afghana donati ad altri progetti umanitari.
Progetti umanitari
Quasi 17mila pezzi distribuiti. Questo il dato principale del resoconto della raccolta benefica avviata da Fondazione Comunità Solidale, l'associazione Casa dei Popoli in collaborazione con il Comune di Settimo, a fine agosto per i rifugiati afghani.
La raccolta
Subito dopo la notizia dell'arrivo dei profughi al Centro Fenoglio, su impulso di molti cittadini desiderosi di aiutare i rifugiati, è scattata la raccolta. Fondazione Comunità Solidale, in collaborazione con Casa dei Popoli e Croce Rossa, si è messa a disposizione per raccogliere beni di prima necessità (pannolini, omogeneizzati, salviette e altro). La risposta dei settimesi (e non solo) è stata ben sopra le aspettative, e il materiale donato ha superato le immediate necessità. Per questo, Fondazione Comunità Solidale ha immediatamente preso i contatti con la Prefettura e la Protezione Civile regionale distribuendo il materiale nei vari centri di accoglienza del Piemonte, e non solo.
«Il materiale raccolto è moltissimo, per cui abbiamo deciso di metterlo a disposizione del maggior numero possibile di persone che si trovino in stato di necessità - spiega Tiziana Tiziano, presidente della Fondazione -. La scelta nasce da due esigenze: impedire il deterioramento di articoli che hanno una scadenza, ed evitare di vanificare la grande generosità dimostrata dai settimesi. Per questo, come prima cosa abbiamo deciso di consegnare i pacchi a tutti i progetti che hanno coinvolto rifugiati afghani che li abbiano richiesti. Dopodiché abbiamo deciso di destinarli anche ad altre emergenze, per esempio alle persone in difficoltà residenti sul nostro paese, italiani e non. Parte del materiale, in special modo quello deperibile, è stato mandato ad Haiti, dove un terremoto ha causato una crisi umanitaria con migliaia di morti e feriti».
Il materiale non è stato assegnato a privati cittadini, ma è sempre stato distribuito ad associazioni ed enti del terzo settore che seguono persone in difficoltà. Gli aiuti destinati ad Haiti, per esempio, sono stati consegnati ai Padri Camilliani, attivi da tempo sull'Isola, attraverso l'associazione Haiti Italia.
I numeri
Ecco alcuni numeri: alle famiglie afghane, italiane e straniere residenti in Italia sono stati distribuiti 2.883 capi di abbigliamento, 297 confezioni di latte in polvere, 335 confezioni di pannolini, 2.232 prodotti per l'igiene personale, 2.676 omogeneizzati, 441 confezioni di biscotti, 155 fra borsoni, zaini e valigie, 147 pastine e farine per bambini, 82 giocattoli, 56 passeggini. Ad Haiti sono state spedite 500 confezioni di latte in polvere, 500 confezioni di pannolini, 1.400 fra prodotti per l'igiene, 5.000 omogeneizzati, 30 passeggini. In totale sono stati distribuiti quasi 17mila pezzi.
«Abbiamo ancora molto materiale, gran parte del quale non si deteriora, per cui abbiamo più tempo per distribuire - prosegue Michele Pizzino, direttore di Casa dei Popoli -. Continueremo a destinarlo a persone in difficoltà, nello spirito solidale che ha distinto le persone che hanno donato. Abbiamo già preso contatti con varie associazioni ed enti dei territori limitrofi per capire se possiamo sostenere i bisogni sociali locali. La stessa cosa abbiamo fatto con gli ospedali pediatrici e le associazioni che vi operano, e siamo pronti a fare il possibile per soddisfare le loro necessità».