L'intervista

L'ex sindaca Varetto: «Gassino va trattata come qualcosa di cui prendersi cura»

La sua analisi della situazione e le prospettive per il Comune.

L'ex sindaca Varetto: «Gassino va trattata come qualcosa di cui prendersi cura»
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L'ex sindaca Varetto: «Gassino va trattata come qualcosa di cui prendersi cura».

L'ex sindaca Varetto

«La nostra città ha bisogno di un’Amministrazione che la consideri come qualcosa di cui prendersi cura». Non una critica, non un attacco, ma una riflessione sulle condizioni della città. Cerca di essere diplomatica Maria Carla Varetto nello stilare il bilancio di metà mandato dell’attuale amministrazione.

L'intervista

Come molti altri politici o ex politici locali hanno fatto nelle ultime settimane, anche la storica sindaca si è lanciata infatti in una disamina sugli ultimi due anni e mezzo, concentrandosi in particolare sulla gestione complessiva del borgo. «La mia è un’opinione personale - tiene a precisare subito Varetto -, perché ricordo che io non ho più alcun ruolo amministrativo. Ma spesso i cittadini si rivolgono a me per fare delle osservazioni sull’operato della Giunta poiché la città è visibilmente abbandonata a sé stessa».

La sua analisi

Lei come li vede questi ultimi anni?
«Dico soltanto che non c’è bisogno di andare a prendere il programma elettorale per verificare cosa è stato fatto e cosa no. Basta guardare la città per trarre, attraverso i propri occhi, le conclusioni. Il nostro è un borgo completamente abbandonato. Ogni mandato offre la possibilità di attrarre sul territorio investimenti pubblici, ma un’Amministrazione non si misura solo dalle grandi opere che riesce a realizzare. Sono un valore aggiunto, ma non dovrebbero essere queste la base da cui partire per valorizzare un paese. L’amore per il territorio si vede da altre cose, e invece a Gassino c’è trascuratezza. A mio avviso si percepisce molto bene che la città è abbandonata e che manca una guida, che Gassino è un paese non amato dagli amministratori».
Sono commenti che ha raccolto sul territorio?
«Certamente, ma io blocco subito chi li fa a me. Siamo in democrazia, i cittadini hanno scelto e pertanto i commenti negativi vanno rivolti direttamente all’Amministrazione, a chi ne è interessato. All’epoca in cui ero sindaca ricevevo tantissimi cittadini. Ascoltare le loro istanze credo sia il primo compito di un amministratore, insieme a dimostrare affetto per il proprio paese. A quanto pare invece la Giunta è distaccata dal territorio, dai bisogni del paese e dalla vita dei cittadini».
Però oggi la politica gassinese sembra si stia svegliando da anni di torpore. Che previsioni dovremmo aspettarci, a suo avviso, dalla prossima tornata elettorale?
«Credo sia ancora troppo presto per fare questo tipo di riflessioni. Per fare bene gli amministratori serve un grande senso di responsabilità, mettersi a disposizione dei cittadini e avere uno spirito di abnegazione non indifferente. Mi fanno molto paura certi proclami che ho sentito di recente. Mi intimoriscono le mosse, i giochi e le alleanze che si stanno già preparando dietro le quinte. Mi limito a dire che auspico che la prossima tornata elettorale possa premiare qualcuno che non bada a queste cose, ma che senta Gassino come una cosa di cui prendersi cura. Se rimaniamo fermi alle scelte di convenienza le cose continueranno ad andare male».
Possiamo aspettarci una sua nuova discesa in campo?
«Non intendo dire nulla al riguardo. Chi ha diffuso la voce della mia ipotetica candidatura lo ha fatto per pura strategia».

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