Caso ex Embraco, la deputata Costanzo: "Ennesima giravolta, la politica incapace di trasformare parole in fatti concreti"
La parlamentare del gruppo Misto esprime ancora la sua preoccupazione
Caso ex Embraco, la deputata Costanzo: "Ennesima giravolta, la politica incapace di trasformare parole in fatti concreti".
Ex Embraco
Il tema del lavoro resta assolutamente in primo piano. E con questo la situazione della ex Embraco.
L'intervento
Sulla questione è intervenuta la deputata castiglionese Jessica Costanzo (Gruppo Misto):
"La vicenda di Italcomp, e dunque di ex-Embraco e Acc, somiglia sempre più a un’odissea, con continui andirivieni, retromarce, smentite. Un guazzabuglio da cui chi ne esce peggio è la politica, ancora una volta incapace di dare riscontri concreti alle sue parole in libertà. Eppure in questo caso, con lavoratori che soffrono un’incertezza cronica da ormai tre anni, le parole andrebbero soppesate e gli annunci misurati in base all’effettiva possibilità di riuscita. Altrimenti il rischio è quello di prendere in giro le persone e le loro famiglie, soffiando sul fuoco. L’ultima puntata, ma solo in ordine di tempo, riguarda il famoso “emendamento fantasma”, ovvero quello che il Ministro Giorgetti avrebbe dovuto presentare all’articolo 37 del DL Sostegni, come promesso dalla Vice-Ministra Todde secondo la bozza di verbale dell’incontro del 23 aprile scorso diffusa dalle organizzazioni sindacali. Dell’emendamento, che avrebbe dovuto supportare le amministrazioni straordinarie con una corsia preferenziale per gli aiuti di stato, e dunque dare una boccata d’ossigeno ad ACC, non si sa più nulla. Todde dichiara di essere stata mal interpretata, che l’emendamento verrà presentato sì, ma per via parlamentare e in una prossima eventuale finestra utile. Destino di Acc sempre più incerto quindi, e di riflesso anche quello di ex-Embraco. Peccato che le lettere di licenziamento siano già state recapitate ai lavoratori di Riva di Chieri, con la pietra tombale su qualunque possibile misura alternativa e con l’approssimarsi della scadenza della CIGS per cessazione, che arriverà il 22 luglio. Il Governo e il Ministero hanno in mano le possibilità di intraprendere strade alternative, in attesa di verificare la piena fattibilità del progetto Italcomp. Si adoperino per farlo al più presto, senza annunci ma solo con i fatti. È già troppo tardi per concedersi il lusso di nuove promesse"