Molte questioni aperte sul territorio: dal coordinamento della campagna vaccinale alle crisi aziendali, alle precarie condizioni lavorative.
Dopo la video-conferenza che ho promosso la scorsa settimana con il commissario straordinario dell'Asl To4, dottor
Luigi Vercellino, i rappresentanti dei medici di base, la presidente del Cisa e il Comitato locale della Cri, i sindaci del territorio hanno trovato un accordo per l'apertura di un centro vaccinale intercomunale a Gassino, per la creazione di punti di vaccinazione a San Mauro e - successivamente - a Castiglione e Rivalba. Dopo i sopralluoghi dell'Asl To4 si partirà.
Si combatte poi contro l'impoverimento occupazionale e produttivo. Sabato il sindaco di Brandizzo,
Paolo Bodoni, in un Consiglio comunale aperto, ha illustrato alle istituzioni la drammatica situazione di 69 lavoratori dell'Ipb. Dopo l'incontro all'Unione Industriale con la proprietà non era emersa la volontà di utilizzare gli strumenti disponibili per scongiurare i licenziamenti né di proseguire l'attività, sebbene in passato questi stessi imprenditori avessero usufruito di agevolazioni pubbliche e ammortizzatori sociali. Dopo aver mandato i lavoratori del sito di Brandizzo in Polonia a formare i dipendenti polacchi grazie alle loro competenze, oggi la proprietà strizza l'occhio ad un costo del lavoro quasi dimezzato. Non si deve assecondare questo gioco al ribasso. L'obiettivo è garantire la cassa nell'immediato, ma non bisogna fare inutili promesse. Per non disperdere questo bagaglio di competenze ed esperienza, sarebbe importante valutare il ricorso alla legge Marcora, che ha introdotto il meccanismo del "workers buyout": diventare imprenditori di se stessi sotto forma di cooperativa. Con l'ultimo decreto attuativo del 22 febbraio sono state offerte importanti garanzie: investire la Naspi (e non il proprio Tfr), accesso facilitato a finanziamenti a tasso zero per gli investimenti necessari, oltre alla partecipazione nel capitale di imprese finanziarie. Si corre un rischio, certo, ma pur sempre minore rispetto al rinvio del problema.
A proposito di precarietà, la grande questione Amazon. Avevo già inviato una lettera alla sede di Torrazza Piemonte perché riconsiderasse i mancati rinnovi di tanti lavoratori, in alcuni casi perfino di chi si era infortunato sul posto di lavoro. Dall'incontro successivo con la dirigenza è emerso come buona parte delle risorse umane fosse assunta in somministrazione dalle agenzie interinali e come, nonostante l'aumento vertiginoso del fatturato, una consistente parte della forza-lavoro fosse ancora stagionale. Ieri finalmente, per la prima volta nel mondo, in tutta Italia c'è stato uno sciopero che ha coinvolto l'intera filiera. La protesta, nata per l'indisponibilità a soddisfare le richieste sindacali nella trattativa sulla piattaforma per la contrattazione di 2° livello, ricorda che non si può lavorare solo con gli algoritmi: occorrono dignità e rispetto per le persone che prestano la propria attività a colossi che poi bypassano leggi nazionali ed internazionali in nome di fatturati da capogiro.
Infine, per le migliaia di attività e partite Iva chiuse per Covid-19, resta il grave problema dei ristori. A preoccuparmi è la creazione dell'ennesimo nuovo portale dell'Agenzia delle Entrate. Quando sento di nuovi ministeri, portali, enti e soggetti mi tremano le vene e i polsi data la burocrazia elefantiaca che spesso rasenta il limite del paradosso.
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t.me/laCostanzo ho provveduto a pubblicare maggiori informazioni sul decreto ristori e resto disponibile agli indirizzi mail
costanzo_j@camera.it e
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Jessica Costanzo