PICCANTE PEPERONE DI CAYENNA

I nostri consigli: facile da gestire, la pianta può dare frutti da marzo a ottobre se curata bene

Un ingrediente che non dovrebbe mai mancare nelle nostre cucine, che fa bene alla salute e aggiunge quella giusta piccantezza alla vita.

I nostri consigli: facile da gestire, la pianta può dare frutti da marzo a ottobre se curata bene
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Un ingrediente che non dovrebbe mai mancare nelle nostre cucine, che fa bene alla salute e aggiunge quella giusta piccantezza alla vita: ecco ai voi il peperone piccante di Cayenna. Meglio noto come peperoncino.
La sua coltivazione è molto simile a quella del pomodoro, ma anche più semplice, poiché richiede meno attenzioni e può dare una notevole resa e quindi grandi soddisfazioni. Senza tralasciare l’effetto decorativo che ha una bella pianta di peperoncini di Cayenna, caratterizzata dal rosso intenso del frutto e verde scuro delle foglie.

La semina

La semina non deve avvenire prima di marzo, poiché la pianta del peperone di Cayenna richiede caldo e luce. Come per tutti gli ortaggi da frutto, tradizionalmente si semina con luna crescente.
Utilizziamo un vaso almeno da 40 cm per larghezza e altezza, come abbiamo fatto per i pomodori. E anche in questo caso al massimo due semi per vasiera, ben distanziati. Ricordiamo che il seme va sempre posto nel terriccio a una profondità pari a due o tre volte la dimensione della semente.

La crescita

In generale il peperoncino è più facile da gestire, necessita di caldo e luce. La pianta potrebbe reggersi da sola, arrivando al massimo a 70-80 cm di altezza, ma quando sarà carica di frutti potrebbe essere necessario un sostegno.
Rispetto al pomodoro, il peperoncino sopporta bene l’umidità, comunque ricordiamo di bagnare il terriccio direttamente, non nelle ore più calde, e non le foglie, per evitare scottature o lesioni.
La pianta necessita di molta acqua, in questo caso non preoccupiamoci se troppa, non corriamo rischi di far marcire i frutti e le radici sono molto resistenti.
Anche in questo caso, si consiglia una concimazione fogliare per non perderla nel sottovaso, considerando il terreno leggero.

L’unica accortezza riguarda i primi frutti nei rami più bassi, più vicini al vaso: un terriccio molto scuro potrebbe riflettere la luce del sole provocando delle bruciature sui peperoncini.
Questa pianta ha una produzione prolungata. Seminando già a marzo dobbiamo stare attenti a improvvise e inaspettate gelate. Ci vorrà almeno un mese e mezzo prima che la piantina inizi a svilupparsi e dopo due mesi e mezzo potremmo vedere già i primi frutti. Se curata bene, la pianta potrà produrre frutti fino a ottobre. Prima sbocceranno i fiori e poi avremo i frutti, inizialmente verdi, che poi maturando diventeranno rossi, con la tipica forma allungata.

La raccolta

Il frutto resiste bene e non tende ad andare in sovramaturazione. La raccolta quindi può essere scalare e prolungata, una volta che il nostro frutto sarà bello rosso e avrà raggiunto i suoi 10-12 cm di media. Un prodotto che può essere consumato in tutti i modi: fresco o essiccato.

Comunque, teniamo conto che con il protrarsi della maturazione i semi tendono a diventare più numerosi e più grossi. Quindi potrebbe essere necessario dividere i semi dalla polpa per non perdere il gusto del frutto. Inoltre, una volta che il frutto sarà formato, se lasciamo asciugare la pianta avremo un effetto piccante più intenso, mentre se la pianta sarà sempre molto bagnata l’effetto sarà più diluito. Non cambia la piccantezza, ma come viene percepito sul frutto.
Il frutto arriverà alla sovramaturazione e quindi marcirà quando non ci saranno più le condizioni ottimali, sia di acqua che di temperatura.

Combatte il raffreddore, aiuta la digestione e il cuore

Il peperone piccante di Cayenna è considerato un efficace tonico e stimolante, caratteristiche che lo rendono una spezia adatta a favorire la digestione e ad agire sul metabolismo. A esso viene attribuito un effetto termoregolatore e in grado di stimolare la sudorazione, capacità utile in caso di influenza o di raffreddore. Per via del suo contenuto di capsicina, viene considerato un antidolorifico e un antinfiammatorio naturale. Si ritiene che il peperoncino di Cayenna possa contribuire a migliorare la circolazione del sangue, ad abbassare i livelli del colesterolo, dei trigliceridi e della pressione sanguigna e a migliorare la salute del cuore.

Come essiccare il peperoncino

Per conservare al meglio il nostro peperone di Cayenna è possibile essiccarlo, così da poterlo utilizzare in molte ricette o addirittura in rimedi curativi naturali. Essiccare il peperoncino è facile e ci sono diversi metodi: appenderli in una stanza ben ventilata e asciutta per circa tre settimane; lasciarli al sole per 3-4 giorni e coprendoli la sera con un panno; nel forno di casa preriscaldato a 40-50 °C se ventilato o 75-80 °C se statico per almeno 6-8 ore, con lo sportello leggermente aperto; infine con l’essiccatore elettrico, dalle 4 fino alle 12 ore per una corretta essiccazione.

Lo chef Tarabini propone

Da questa settimana abbiamo l’onore di poter gustare i nostri amati ortaggi grazie a delle fantastiche ricette proposte dallo chef Gianni Tarabini. Tarabini guida la brigata del ristorante La Preséf all’interno dell’Agriturismo La Fiorida a Mantello, in provincia di Sondrio. Numerosi i riconoscimenti ottenuti grazie alle creazioni dello chef Tarabini e ai prodotti dell’azienda agricola. A partire dal 2013, con la Stella Michelin assegnata dalla Guida Rossa e l’ammissione ad Euro Toques Italia, associazione fondata dal maestro Gualtiero Marchesi e presieduta dal grande chef Enrico Derflingher.

Pepite di Valtellina Casera Dop 084 “piccanti”

Ingredienti: 200 gr farina di grano saraceno, 200 gr farina 0015 gr grappa, 350 gr acqua, un pizzico di bicarbonato, 7 gr sale, 250 gr Valtellina Casera Dop 084, q.b olio per friggere, q.b cicorino, q.b peperoncino essicato.
Procedimento: in una bacinella unire tutti gli ingredienti, ad eccezione del formaggio e dell’olio che utilizzeremo per friggere. Lavorate il tutto fino ad ottenere un impasto non troppo morbido, come una pastella. Lasciare riposare l’impasto in frigo per circa 1 ora. Sminuzzate il peperoncino essiccato in polvere. Tagliate il formaggio a cubetti 2 cm di lato, rotolatelo (o spolverate) sul peperoncino secondo la quantità di piccante che preferite. Portate l’olio a 175° gradi. Immergere nella pastella i cubi di formaggio assicurandovi che siano ben coperti da entrambi i lati e lasciar dorare, scolare e servire su di un letto di cicorino fresco precedentemente tagliato.

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